venerdì 21 giugno 2013

LA CORRIDA... IL RODEO


L’altro giorno, Matti ha trovato una mucca al mercato, era nervosissima e arrabbiata. L’ha comprata per duemila lire e l’ha portata a casa. Così siamo andati al bunker e nel enorme e sconfinato giardino che lo circonda, abbiamo costruito con uno steccato vecchio, un cerchio nel quale abbiamo liberato la mucca. L’ abbiamo nutrita e fatta calmare, poi siamo andati in centro e abbiamo chiamato tutti a vedere il rodeo che avevamo organizzato. Pietro faceva il presentatore, io e Simo preparavamo la mucca, Matti andava in giro da grande Star, mentre Frenci cavalcava la mucca, lo spettacolo costava duemila lire, ma il pubblico ha apprezzato e si è gustato il rodeo. Il ricavato (quattro milioni di lire) è stato usato per comprare un toro, del legno per la stalletta, del fieno e varie attrezzature. Così continueremo a fare rodei.

giovedì 20 giugno 2013

IL NUOVO MEMBRO


Oggi è stata una giornata difficile, abbiamo preso un importante decisione. Oggi nel nostro club è entrato un nuovo membro, si chiama Francesco è il fratello più piccolo di Matti, ma siccome c’era già un Frenci, anche se a lui non piace perché dice che è da femmina noi lo chiamiamo Fra. È velocissimo, in bici è forte, per cui è un po’ fastidioso per Pietro, il quale era lui ad avere queste caratteristiche. Così adesso siamo in sei.
Fra non era venuto prima, perché era troppo impegnato con gli studi, poi si è stancato ed è venuto, pagando una quota di iscrizione (un regalo). Il regalo è molto importante perché è un simbolo di riconoscimento e se qualcuno tradisce il club, l’oggetto (molto caro) verrà distrutto. Se qualcuno invece decide di uscire, si riprende l’oggetto e la bandiera del disonore. Anche Fra gioca a rugby. Abbiamo anche preso un’altra decisione, siccome Fra non va bene, perché dice che è da femmina, abbiamo cambiato Frenci in Francobollo e Fra è diventato Franci.

mercoledì 19 giugno 2013

L’ AEREO



Ieri abbiamo trovato un aeroplano alla discarica,  l’abbiamo preso per farlo sistemare. È piccolo, ha due posti. Il nonno di Pietro l’ha sistemato e ce l’ha dato, pronto a volare. Così siamo andati al bunker e abbiamo costruito una pista di lancio.
La pista è stata costruita con del cemento avanzato al muratore, la persona più vicina al bunker (a cinquecento metri). Io sono salito insieme a Simo e via … dopo pochi secondi eccoci a trenta metri da terra. Era bellissimo e abbiamo filmato tutto con la nostra telecamera.
Il resto del gruppo ci seguiva in macchina, "Il grande catorcio acme" così l’abbiamo chiamata. L’aereo aveva la radio e il DJ ha annunciato un cantante, beh anche se non so come sia possibile quella musica era uno sballo, la musica pompata e l’aereo a mille, le nostre risate e i ricordi che ci riempivano la testa. Erano bei ricordi, di felicità, era la canzone a farceli venire in mente. Ormai stavamo sorvolando il mare, c’erano le esultanze della gente, che nei bar di mare esultava per il goal dell’ Italia, quello decisivo, i nostri compagni che ci salutavano e noi che ce ne fregavamo. E quella musica che andava e non si fermava, il vento e il resto. Probabilmente, anzi sicuramente quel momento lì sarà indimenticabile, ricorderò per sempre i sorrisi e le battute. Una volta tornati a terra, ho scoperto il cantante e così abbiamo chiamato l’aereo poi la canzone. È stata la sensazione più bella e pazzesca per me e il mio compare socio. No woman no cry.

lunedì 17 giugno 2013

LA SPEDIZIONE

          
L’altro giorno siamo partiti per una spedizione oltre il laghetto, ma avendo distrutto la zattera non è stato facile. Siamo andati a comprare una resistentissima corda di acciaio. In seguito l' abbiamo legata al terreno, in modo che attraversasse il lago. dopo aver fatto la prima prova, abbiamo posizionato altre corde d’acciaio, sulle quali abbiamo disposto delle assi di legno.
Il lago è poi stato attraversato senza che succedesse nessuna catastrofe (del tipo cadute in acqua). Una volta dall’altra parte abbiamo cominciato a marciare, con in spalla lo zaino e le nostre fionde. Non so che ora fosse ma cominciò a fare buio, così ci siamo accampati in una vallata.
Abbiamo piantato le tende e acceso un fuoco per cucinare la carne che avevamo portato. Vicino a noi scorreva un fossetto di acqua pulita. Mettemmo a lavare i nostri vestiti e poi cominciammo a dormire. Il mattino cominciammo il viaggio di ritorno a casa, e quando tornammo per attraversare il lago … il nostro ponte non c’era più!!!!!! A quel punto entrammo nel panico. Non sapevamo cosa fare, quando a Simone venne in mente di … Aro, il nostro cane eroe sempre con noi. Così uno per uno saltammo in groppa ad Aro e lui ci portò dall’altra parte. E questa è stata la spedizione del sergente Aro e C.