sabato 14 dicembre 2013

Guerra nella neve

Quel giorno era bellissimo.
Anzi no. Quel giorno era schifoso, brutto triste e depressivo. Era un giorno del cavolo. Purtroppo pioveva... forse non purtroppo... Nel bunker stavamo guardando la TV. Era un talent show abbastanza cretino. Quando verso la fine ecco arrivare i Pirati Carini. Erano tutti con delle mini moto nuove, già sporcate dal fango. Armati di lance di legno e bombe di sabbia non fecero complimenti ed entrarono. Ci colsero di sorpresa, e noi ci facemmo fregare. Ci distrussero il bunker. Rubarono alcuni risparmi e il nostro simbolo, nonché Laovalesporca, la palla leggendaria che Aro non era riuscito a difendere, ma aveva combattuto con onore. Eravamo abbattuti, distrutti. Fuori la pioggia si trasformò in neve, e dopo poco tutto era bianco. “Arruoliamo tutti e facciamo capire loro una volta per sempre che devono temerci” Annunciò Frenci. “Prendiamo anche altra gente, loro son tanti” aggiunse Matti. Così andammo all'asilo, i bambini stavano uscendo, erano pestiferi e cattivi e a noi servivano. Li caricammo su un autobus da noi decorato con simboli di pace, fiori e forme psichedeliche. Era un gran freddo e i piccoli si lamentavano, ma come potevamo coprire centodieci bambini... così decidemmo di non coprirli. Li fornimmo di tutto. Fionde, elmi, bastoni, bombe di sabbia e bombe di acqua, cerbottane, scudi fatti con corteccia di alberi, ma soprattutto di bellissimi pantaloni a zampa di elefante. Facemmo togliere loro le maglie e indossare fasce in testa. Eravamo pronti. Caricammo l'autobus e altri tre furgoni scoperti che avevamo pagato un occhio della testa alla fiera della seconda guerra mondiale. Partimmo verso il PiroBunker. Mentre quelle trenta teste di rapa erano a giocare nella neve, noi centodiciotto soldati cattivi e arrabbiati, insieme ad altri quaranta animali tra cui tori e cinghiali ci catapultammo contro di loro. Purtroppo avevano posizionato delle torrette di avvistamento e ci buttavano addosso vernice e ghiaia. Alcuni cinni presero secchi d'acqua fredda e la buttarono sulla neve. Ecco il giaccio. Alla fine Noi vincemmo. Nei due metri e mezzo di neve avevamo perso novanta quattro cinni, gli altri erano stati fatti prigionieri. Ma non ci importava, noi avevamo ripreso soldi, Laovalesporca. I bambini erano astuti e avrebbero cominciato a scavare il giorno dopo.