martedì 21 ottobre 2014

I miei nonni ora

Era il ventotto settembre 1914.
Avevo cinque anni.
Casa di mia nonna era calda e accogliente con la tavola pronta e apparecchiata modestamente ma con eleganza.
Fuori pioveva un po’ e il calore del caminetto ci scaldava a tutti l’anima e la pelle.
Stavo come sempre giocando con mia sorella e il mio grande nonno orso, quando passando vicino a un mobile che non avevo mai notato, mi incantai davanti ad una foto.
Era in bianco e nero,  di trent’anni prima. Forse anche quaranta, perché no cinquanta. Si sono sicuro, di cinquant’anni prima quella fotografia. Ingiallita ai lati ma perfettamente tenuta, lì nella sua bella cornice argentata e semplice. Immortalati dietro al vetro i miei nonni da giovani. Quando avevano vent’anni e la loro era una situazione di attesa, quando si è giovani, si aspetta sempre qualcosa. Si vuole andare avanti e loro lo stavano facendo. Si trovavano in cima ad una montagna a strapiombo sul mare.
Indossavano una camicia bianca e pantaloni scuri e mia nonna, un abito chiaro, sembrerebbe potesse essere verde, che arrivava alle cosce.
Il vento aveva scompigliato i capelli ad entrambi ma stavano bene quei capelli che seguivano la brezza marina.
Erano abbracciati e sorridevano. Felici come bambini, che bambini loro erano. Scalzi sulle rocce, ignari di quello che intorno a loro stava accadendo ma felici di esserci dentro fino al collo. Gli occhi erano illuminati di una luce speciale e si capiva che pensavano e credevano nella passione, nell’amore e nei sogni. Nell’aria che ti porta dove vuoi. I miei nonni lì, così, semplici ed istintivi.

“Rommy ci sei?”
Mia sorella più piccola mi stava chiamando. Andiamo a giocare. I miei nonni erano ancora lì, che giocavano e sorridevano e mi è bastata quella foto a capire che la vita è un gioco. Che è breve. Che loro due ora anziani, sono felici lo stesso, come anni prima. Che la foto non c’l’ hanno ora perché le foto si fanno prima di un viaggio, per vedere come si è all'inizio e poi alla fine per vedere come si è diventati. così almeno è nelle storie che hanno una fine, questa storia, queste vite, dei miei nonni giocherelloni e sorridenti, questo nei miei ricordi non finirà mai.

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