lunedì 29 dicembre 2014

NOI SIAMO COSì

Erano quelle notti insonne che non ci permettevano di essere pronti il giorno dopo.
Quelle notti passate tra strazianti lacrime e tristezza che ci lacerava i cuori affranti.
Erano le notti in cui scoprivamo della morte delle nostri madri, dei nostri padri, dei nostri fratelli.
Erano notti buie più di qualunque tenebra.
Erano cose che non puoi nemmeno raccontare se non ti hanno sfiorato.
Era l’amore che ti salutava e volava via.
Era la vita che si sbriciolava piano piano e che finiva il suo ciclo.
Ma noi non capivamo perché. Perché debbano succedere follie simili a esseri umani.
Perché forse dovevano insegnarci che nella vita non è tutto una dolce storia.
Che esiste il lato oscuro di ogni cosa anche se noi non vogliamo vederlo. Che la metà del cervello che non funziona è quella della morte e della concezione dell‘infinito.
Troppo spesso però abbiamo paura della morte, quando la cosa più pericolosa è nascere.
Ma è dovuto a noi, possiamo decidere, siamo consapevoli che nella vita esiste la sofferenza, che deriva dall’amore e dall’importanza che si da alle persone e dai legami che hanno tra di loro uomini, donne e esseri umani.
 Penseremo che quando si diventerà concime non sapremo più chi siamo.
Che quando ci scioglieremo nel fango saremo stati inutili.
Quando non sentiremo più niente allora ogni carezza data e ricevuta sarà stata vana.
Ma non è così, è che prima di una grande sofferenza c’è stato tanto di quell’amore che arginerà tutta la sofferenza presente dentro di noi. Che ci permetterà di rinascere nei ricordi di chi ha lasciato il proprio corpo per diventare energia. Per liberarsi dalla carne e diventare anima.
Siamo anime dentro a corpi. Siamo energie che amano e che soffrono. Siamo la forma più complessa di vita.
Siamo esseri umani e nessuno ci toglie dal compito, se non noi stessi con brutali atti, di andare avanti a respirare e riuscire a pensare che tutto sarà ogni giorno meglio, quando invece si riesce solo a sprofondare nella memoria che taglia più di mille vetri rotti.
Ma arriverà, arriverà il giorno in cui apriremo la finestra, fuori ci sarà un profumo di rose e allora, al posto di mille lacrime ne scenderà una sola che ci dirà che esistiamo ancora, che qualcuno che non possiamo toccare, ci sta proteggendo.

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