Toby aveva la faccia
da uno che ne sapeva eccome della vita.
Toby era un hippie
sognatore che si godeva veramente tutto ciò che aveva e spendeva i
soldi senza freno.
Toby aveva in camera
sua a casa di sua madre un enorme poster dei Beatles che copriva
completamente tutta la parete. Conosceva ogni singolo pezzo dei
quattro di Liverpool.
Toby con lo stile di
quella band non centrava un granché, quelli suonavano Jazz e invece
lui suonava, o meglio cantava qualcosa che con il Jazz non aveva
molto a che vedere.
“Sei un hippie e
noi qui gli hippie non gli prendiamo”
tuonò Peter Cry la
prima volta.
“E tu che ne sai …
magari è bravo!”
Si intromise Gary
Wilson.
“Sentiamolo”
Disse Billy.
Toby si mise a
cantare con una voce sottile e grossa allo stesso tempo. Una voce che
faceva venire i brividi e risuonava forte tra le pareti della casa
delle signora Green.
Toby cantò i primi
due versi di Hey Jude poi Billy lo fermò.
“Questa non è la
musica che suoniamo noi. Neanche quella che mai canteremo. Noi
cantiamo la musica degli schiavi e quella dei sognatori. Dici che ne
saresti capace?”
Toby si guardò le scarpe e con aria da sapiente rispose intonando una canzone di libertà che cantavano nelle piantagioni del Mississipi.
Toby si guardò le scarpe e con aria da sapiente rispose intonando una canzone di libertà che cantavano nelle piantagioni del Mississipi.
Billy non gli lasciò
il tempo di finire neanche questa.
“Di là c'è il
microfono e tu cominci subito a provare”.
Si mise a ridere e
gli batté il cinque.
“Ragazzo mio …
John Lennon ti verrà a chiedere l'autografo”
Disse Peter Cry che
alla fine a prenderlo era stato convinto dalla faccia sorridente del
miglio saxofonista.