La mattina calda che stava
aspettando Derry, non arrivò mai, anzi … la pioggia batteva forte
sul tetto e sulle finestre, quindi aveva subito salutato la speranza
di poter andare a giocare nel parco.
La mattina di quel sabato,
arrabbiato per il brutto tempo, il ragazzo si sedette al tavolo e
cominciò a mangiare la sua ciotola di gustosi Corn-Flakes.
Sicuramente avrebbe passato la
giornata a giocare al PC.
Così, giusto il tempo di
andarsi a sedere alla scrivania che era già rapito dal nuovo gioco.
Tutto preso dalla voglia di
sparare al prossimo alieno, sbagliò e cliccò su una pubblicità di
quelle dei film e dei vestiti.
Ecco però che non si apre la
solita pubblicità perdi tempo, ma un brutto virus arresta tutto il
computer.
Chack, piuuuu, f-bom, catan.
Ciocca perfino il monitor.
Così Derry, con la noia che
cominciava a salire e a corrompere tutte le sue parti gioiose, si
buttò nel suo letto con un tuffo sconsolato.
Sbattendo contro il letto lo
mosse ed ecco che un libro impolverato cadde dal ripiano più alto
della libreria adiacente.
Un libro rosso, con la muffa.
Derry lo aprì, tanto per
vedere se si trattava di un manuale di trucchi per i giochi, ma fu
colpito dal fatto che erano pagine bianche, una dopo l'altra, pagine
vuote, immacolate.
Scorse tutte le pagine
annoiato e alla fine una busta. La aprì e lesse:
Caro
scopritore di questo tesoro
-Come se potesse essere un
tesoro- pensò...
sei
fortunato a trovare questo libro di pagine bianche.
Ti
lascio qui un indovinello, che ti farà aprire gli occhi se gli hai
chiusi tempo fa:
Ciò
che tu pensi che sia, sicuramente non lo è.
Ecco
perché è bello, perché sembra un castello ma in realtà è un
martello.
Ciò
che vedrai, non è detto che sarà bello, ma sicuramente sarà meglio
di un incornata di un torello.
Una
stronzata!
E Derry buttò a terra il libro, tirò fuori il cellulare e provò a vedere la connessione, ma comparve un AVVISO:
E Derry buttò a terra il libro, tirò fuori il cellulare e provò a vedere la connessione, ma comparve un AVVISO:
Mi
ignori per caso?
Metti
via sto coso e cerca i folletti!Messaggi
incomprensibili ovunque e ansia che partiva dai piedi fino ad
arrivare al cervello.
Poi,
guardò verso il muro bianco e vide un ombra grande.
Un
folletto!
Un
folletto vero camminava per il muro.
Derry
scoppiò a urlare e si buttò di corsa dentro la doccia, in un
angolo, rannicchiato
a piangere.
La
luce saltò, lui era solo in casa e le ombre si avvicinavano a lui,
vicine, sempre di più.
Arrivò un folletto con in
mano il libro rosso e mentre Derry urlava immobile, il piccolo uomo
gli porse la raccolta di pagine bianche e disse:
“Ignorami
pure se vuoi, ma io non ignorò te.
Hai
per caso una risposta all'indovinello?”
Silenzio.
“Immagino
di no, oggi voi ragazzi ai folletti non ci credete e se ne vedete uno
impazzite … una volta ridevano e saltavano di gioia …
Ascolta,
io ti do la risposta e tu mi prometti mi ascolterai!”
Derry annuì con il cuore in
gola.
“Era
ovvio: il tempo bello mio. Cambia le forme, cambia il suo scorrere,
non sempre puoi contarlo e non sempre porta cose belle, ma
sicuramente, è meglio usarlo che buttarlo”.
Derry
si svegliò, la giornata era piovosa,
il sole era in ferie.
Andò
al parco
a correre con le scarpe un
po' rotte. In un angolino di totale normalità, pieno di sassi e
cemento, a cui non avrebbe mai fatto caso, non poté non notare una
tartaruga viola che mangiava tre foglie di insalata.
Colpito
dalla natura, si sedette sul marciapiede e ripensò alle pagine
bianche, che il tempo, e solo lui, potrà scrivere.
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