lunedì 25 maggio 2015

ANCHE SE PIOVE SI CORRE

La mattina calda che stava aspettando Derry, non arrivò mai, anzi … la pioggia batteva forte sul tetto e sulle finestre, quindi aveva subito salutato la speranza di poter andare a giocare nel parco.
La mattina di quel sabato, arrabbiato per il brutto tempo, il ragazzo si sedette al tavolo e cominciò a mangiare la sua ciotola di gustosi Corn-Flakes.
Sicuramente avrebbe passato la giornata a giocare al PC.
Così, giusto il tempo di andarsi a sedere alla scrivania che era già rapito dal nuovo gioco.
Tutto preso dalla voglia di sparare al prossimo alieno, sbagliò e cliccò su una pubblicità di quelle dei film e dei vestiti.
Ecco però che non si apre la solita pubblicità perdi tempo, ma un brutto virus arresta tutto il computer.
Chack, piuuuu, f-bom, catan.
Ciocca perfino il monitor.
Così Derry, con la noia che cominciava a salire e a corrompere tutte le sue parti gioiose, si buttò nel suo letto con un tuffo sconsolato.
Sbattendo contro il letto lo mosse ed ecco che un libro impolverato cadde dal ripiano più alto della libreria adiacente.
Un libro rosso, con la muffa.
Derry lo aprì, tanto per vedere se si trattava di un manuale di trucchi per i giochi, ma fu colpito dal fatto che erano pagine bianche, una dopo l'altra, pagine vuote, immacolate.
Scorse tutte le pagine annoiato e alla fine una busta. La aprì e lesse:
Caro scopritore di questo tesoro
-Come se potesse essere un tesoro- pensò...
sei fortunato a trovare questo libro di pagine bianche.
Ti lascio qui un indovinello, che ti farà aprire gli occhi se gli hai chiusi tempo fa:
Ciò che tu pensi che sia, sicuramente non lo è.
Ecco perché è bello, perché sembra un castello ma in realtà è un martello.
Ciò che vedrai, non è detto che sarà bello, ma sicuramente sarà meglio di un incornata di un torello.
Una stronzata!
E Derry buttò a terra il libro, tirò fuori il cellulare e provò a vedere la connessione, ma comparve un AVVISO:
Mi ignori per caso?
Metti via sto coso e cerca i folletti!Messaggi incomprensibili ovunque e ansia che partiva dai piedi fino ad arrivare al cervello.
Poi, guardò verso il muro bianco e vide un ombra grande.
Un folletto!
Un folletto vero camminava per il muro.
Derry scoppiò a urlare e si buttò di corsa dentro la doccia, in un angolo, rannicchiato a piangere.
La luce saltò, lui era solo in casa e le ombre si avvicinavano a lui, vicine, sempre di più.
Arrivò un folletto con in mano il libro rosso e mentre Derry urlava immobile, il piccolo uomo gli porse la raccolta di pagine bianche e disse:
Ignorami pure se vuoi, ma io non ignorò te.
Hai per caso una risposta all'indovinello?”
Silenzio.
Immagino di no, oggi voi ragazzi ai folletti non ci credete e se ne vedete uno impazzite … una volta ridevano e saltavano di gioia …
Ascolta, io ti do la risposta e tu mi prometti mi ascolterai!”
Derry annuì con il cuore in gola.
Era ovvio: il tempo bello mio. Cambia le forme, cambia il suo scorrere, non sempre puoi contarlo e non sempre porta cose belle, ma sicuramente, è meglio usarlo che buttarlo”.

Derry si svegliò, la giornata era piovosa, il sole era in ferie.
Andò al parco a correre con le scarpe un po' rotte. In un angolino di totale normalità, pieno di sassi e cemento, a cui non avrebbe mai fatto caso, non poté non notare una tartaruga viola che mangiava tre foglie di insalata.
Colpito dalla natura, si sedette sul marciapiede e ripensò alle pagine bianche, che il tempo, e solo lui, potrà scrivere.

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