martedì 28 aprile 2015

GIGIO'NE E IL SUO PENSIERO SU UN MONDO TROPPO TONDO

Gigio'Ne aveva otto anni, frequentava la terza elementare e non sapeva neanche molto bene l'alfabeto.
Con i capelli scuri e gli occhi scuri, vestito di bianco e arancione, sedeva nel secondo banco della prima fila a partire dalla porta finestra che dava su un giardino carinissimo.
Quel giorno, la maestra gli aveva affidato un compito che forse non era così facile come poteva sembrare: Scrivete 10 cose che amate.
Facile no? Aveva pensato il piccolo. Più ci pensava però, più era complicato trovare qualcosa che amasse davvero. La maestra gli chiese se aveva svolto l'esercizio e con il sorriso sul volto gli disse: “Leggimi ciò che hai scritto Gigio!”
Cominciò dal secondo posto, il primo nella classifica lo lasciò per ultimo, per il semplice fatto che non l'aveva scritto.
1
2 La mia famiglia
3 L'Aria
4 Gli amici
5 Il pallone di mio babbo
6 Il rossetto di mia mamma
7 Una foto con la mia famiglia da piccolo
8 La mia bici
9 L'arrosto di nonna
10 Il mio copri piumone
“Bravo 'Ne, ma manca il primo, hai qualche idea?”
“Si”
“Quale?”
“Il mio cane”
Risata generale dei compagni e sorrisino della maestra.
“E come mai Gigio?”
“Facile, perché a lui non frega niente se parlo da solo, se urlo contro il muro, se gioco con i capelli, se guardo fuori, se picchio la mia gamba, se sono arrogante, se faccio l'antipatico, se mi sporco con il gelato. Lui non mi dice di stare zitto, e non lo dico a lei signora maestra, ma io odio chi mi dice che non posso parlare.
Sa, dovrebbero cominciare con lo stare zitti loro! Siamo tutti belli, bravi e saggi, fin quando non ci puntano addosso il dito e questo mi fa arrabbiare!
Ho letto su un giornale che dicevano che la gente che parla molto sta antipatica, perché sembra piena di sé, diciamolo, un po' patacca detta terra terra maestra. Da quel giorno io non sto zitto un minuto. Imparano ad ascoltarmi! Loro stanno tutti zitti così io parlo e parlo e parlo ma non mi capiscono comunque.
Micca che se sto zitto divento simpatico o cominciano a comprendermi eh! Sono bello insopportabile, ma almeno non me ne sto in silenzio senza sapere cosa dire.
Io qualcosa da dire ce l'ho, gli altri nove punti potrei descriverglieli perfettamente, con i motivi precisi per cui gli ho scritti, ma io se me lo permette signora maestra preferisco andare a leccarmi con il mio cane, che mi capisce anche se non parlo!
Scusate il disturbo, domani non ci sono. Sono a infangarmi in un prato. Ci vediamo quando dopo questo discorso, saprete cosa dire!”
E così, con la modestia giusta e quel pizzico di arroganza consapevole, uscì dall'aula e non si vide mai più. Gigio'Ne in realtà è ancora a correre in un prato desolato, lontano dall'incomprensibile e spettacolare mondo umano, che continua a persistere sul fatto che questo mondo sia tondo.