Pot Pirì era un francese con
due baffi da inglese e lo sguardo da americano.
Viveva in un monolocale in
centro a Parigi, sulla Senna.
Non aveva lavoro e non aveva
famiglia. Possedeva solo un inseparabile bianco.
Pot Pirì stava tutto il
giorno affacciato alla finestra e parlava con se stesso.
Si raccontava di tutto, dalle
notizie sportive che sentiva alla radio, al finale dei libri più
belli alla faccia della gente che vedeva passare sotto casa sua.
Poi, ogni volta, verso il
tramonto, quando il sole si bagnava nell'acqua del fiume e piano
piano si spegneva, riprendeva a raccontare la bella storia che aveva
cominciato anni prima.
Era una storia che parlava di
una balena che viveva nell'oceano Atlantico e vedeva tutto e
conosceva il mondo.
Era una balena che aveva
vissuto in Africa, in India, in Cina.
Aveva mangiato un sacco di
cose buone e di cose strane.
Era una balena di un colore
azzurro irreale, con lunghe pinne e un grande muso.
Era diversa dalle solite
balene, aveva un naso da pagliaccio e due occhi di una ballerina del
Moulin Rouge, con le ciglia lunghe.
Le labbra erano quelle di sua
madre.
Bellissime.
Questa balena non aveva uno
scopo preciso nella vita, lei viaggiava.
Pot Pirì se la immaginava
sempre sotto una scogliera bianca, che nel silenzio della sabbia e
della roccia, alzava la sua coda e la testa, schizzando l'acqua in alto, per poi ricadere con il suo peso in mezzo al blu e quindi un
gran frastuono tra le onde del mare che profumavano di sale.
E poi ancora rumore, forte e
tutto a un tratto un silenzio di pace e la tranquillità delle pinne
che sbattono. Era bello viaggiare là... sulla balena.
Era bello vedere il mondo,
parlare con persone strane e deformi. Era bello fotografare le albe
in Giappone e i tramonti in Islanda.
Poi ogni sera, finito di
viaggiare, Pot Pirì leggeva, oppure, si sdraiava sul davanzale con i
fiori, quello della cucina, tutto curato, su uno sdraio bianco sempre
freddo che dava i brividi alla schiena.
Alzava lo sguardo per guardare
le stelle ma si addormentava sempre. Con gli occhiali e le scarpe.
E mentre dormiva sognava sua
moglie e la sua fabbrica di biciclette.
Poi si svegliava e viveva il
suo viaggio preferito.
Ecco la verità sulla balena:
la balena andava dove voleva.