martedì 30 giugno 2015

IL POSTO A TAVOLA

I posti a tavola, ho sempre pensato che siano molto importanti.
In un posto a tavola, ci si può capire un sacco di cose, per esempio il peso di una persona, dall'impronta che lascia sulla sedia; oppure quanto sia maleducata o distratta, dalle briciole per terra.
Il tovagliolo anche, insegna un sacco di cose su chi siede a tavola, ma ciò che caratterizza chi occupa un posto, sono le sue abitudini.
Conobbi, molto tempo fa, il più grande e vi giuro il più grande, a sedersi su una sedia per mangiare.
Arrivava presto, puntuale e si sedeva.
Il tovagliolo di fianco al piatto era sempre lo stesso, pulito e stirato.
La prima cosa che faceva era mangiare del parmigiano. Lo ha sempre fatto. E credo che non abbia ancora smesso di farlo.
Questo portava anche al fatto che non assaggiava mai niente per stabilire se la quantità di sale fosse giusto oppure no, siccome il sapore forte del formaggio copriva ogni altra cosa.
Era un uomo ben vestito, ricco, molto ricco, ma senza bisogno di mostrarlo.
Inoltre, aveva un altra abitudine, o meglio, la principale caratteristica del suo modo di stare a tavola, quella che non mangiava mai niente oltre a il primo e se c'era un dolce.
E guai se venivano proposti avanzi sulla tavola.
Credo che questo amante del posto a tavola, fosse anche un appassionato di storie medievali e animali feroci, perché salutava sempre con: “Ciao principessa, ciao Leone”.
E dopo aver salutato e aver messo in moto la macchina, che rombava forte nel cortile, andava a dormire e tornava la sera.
Il posto veniva attrezzato per la cena e si sedeva lì, allo stesso orario, e se andava via, con lo stesso rumore del motore e salutando alla stessa maniera.
Al ristorante era la stessa cosa. Stesso ristorante, stesso risotto di pesce e abiti eleganti.
Un saluto e un: “A domani”.
Si può pensare che fosse una persona noiosa con questi modi di fare spesso uguali, ma è dalle abitudini che si capiscono le qualità delle persone.
E sono le abitudini che scandiscono il tempo.
E sono le persone che lo decorano e lui, con le abitudini lo ha decorato bene.
Dove sia finito il grande intenditore di posti a tavola oggi, nessuno lo sa di preciso.
Eppure tutti se lo ricordano benissimo.