Quel giorno eravamo
andati a fare un giro in montagna, tutti insieme. Eravamo scalzi e
con solo i nostri coltelli che avevamo legato in vita con una corda.
Con noi c’erano tutti i cani, anche i più piccoli. Ogni tanto
dovevamo farli sgambare nel verde naturale. Raggiungemmo un altopiano
con una cascata e posteggiammo lì. Ci stendemmo nel prato e
cominciammo a mangiare. Avevamo portato la radio ma là su non
funzionava. Decidemmo di fare il bagno, Kiss bevve tre litri d’acqua
e lo dovemmo far sputare tutto a suon di botte nello stomaco. Arya si
rotolava nella terra, Aro cercava di prendere qualche uccello e Daria
invece giocava con noi e dopo il bagno si stese con noi sul prato
verde. Era un incrocio tra un pastore tedesco e un setter. Era
davvero bellissima e non esageratamente grande. Cominciammo a
discutere sul fatto di come fosse arrivata ai miei zii. Uno viveva di
fronte a casa mia e l’altro sopra con i nonni. Le ipotesi erano
tante: abbandonata in autostrada, trovata nel pattume, era un alieno
sceso dallo spazio per spiarci … ma io, io lo sapevo come mai era
arrivata fino ai miei zii. MA quel giorno decisi ti tacere. Era
arrivata per il fatto che la mia bis nonna voleva un cane, i miei zii
gliela regalarono e venne trattata come una figlia, poi la bis nonna
non fu più in grado di accudirla e passò ai miei zii. Loro avevano
scelto lei perché quando una vecchia signora li regalava, lei fu
l’ultima ad andargli incontro ma quella che gli fece più festa.
Quel giorno era con noi e canticchiava anche lei Buffalo Solidier.
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