mercoledì 13 maggio 2015

IL BIMBO E LA FATA


Leonardin c’aveva sette anni.
Era altino, con una bella pancia e l’apparecchio, perché aveva pure i denti storti.
Gli occhiali no, quelli li usava solo per leggere.
Milac invece aveva diciannove anni, non era né sua sorella né sua madre.
Era una tipa un po’ strana, con i capelli viola , la frangetta e gli occhiali rossi.
Milac era la sua fata. Non la fata dei denti, nemmeno una fata che portava i regali, era la fata dei sogni, del futuro e la fata dei consigli.
Seguiva il piccolo bimbo tondo ovunque lui andasse.
Era bellissima, con le ali leggere e bianche e i vestiti piccoli, come lei, teneri, come Leonardin.
La fata era la salvezza di quel bimbo cicciottello, lei lo aiutava quando combinava dei disastri e per quanto fosse piccolo i disastri li combinava grandi, perché lui voleva essere grande, voleva fare grandi passi, ma spesso a farli troppo grandi si mette il piede male e si cade indietro, nel profondo.
Un giorno Leonardin chiese a Malic: “Io e te saremo amici per sempre?”
Con il tono banale di un bimbo piccolino.
“Per sempre!” rispose lei.
Poi gli anni passarono più veloci del previsto e le cose succedevano in sequenza, perfino con troppa naturalezza. Senza stupirsi il piccolo era diventato grande e aveva intrapreso strade complicate, continuava a mettersi nei guai senza riuscire a uscirne perfettamente.
Ogni cosa che aveva stava pian piano scomparendo. I vecchi cominciavano a morire e i giovani a non vivere.
Così il piccolo bimbo ormai cresciuto era confuso. Le persone passavano ore e ore davanti ai display dei telefoni e dei computer, senza mai provare emozioni vere.
Quando tutto poi cominciò a cadere, le città per i terremoti e le civiltà per il petrolio, il piccolo cercava l’amore, ma anche quello ormai stava andando via, l’aveva combinata grossa un’altra volta.
Triste e sconsolato, mentre stava pensando in un parco la sera desolato, ecco volare da lui la fata con i capelli viola e la pelle chiara.
Lui non fu stupito nel rivederla: “Mi avevi detto per sempre”
“Ti ho detto per sempre, non per sempre così … magari meglio!”
Lei si rimise sulla sua spalla dopo tanto tempo ormai e ricominciarono una vita insieme che sapeva di stranezza e che faceva venire voglia di vomitare per l’ansia che provavano del giudizio altrui.
Chissà come avrebbero chiamato, che nomi si sarebbero inventati le persone per  Leonardin e Malic che ancora una volta, dopo essersi persi nella giungla del mondo, erano tornati a vivere insieme.

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