Non
definirlo supereroe potrebbe sembrare una cosa stupida.
Ecco,
non ha mai saltato da un edificio all’altro, nemmeno sparato
contro nemici verdi o mostri a otto zampe.
Nessuno
l’ha disegnato, l’hanno solo immaginato.
Tanto
tempo fa, era solo una stella nel cielo, adesso è carne sulla terra.
Dicono
fosse più matto di me, dicono avesse la passione delle corse, come
me.
Dicono
costruisse cose strane con le mani, dicono vedesse lontano, un po’
oltre ai sogni.
Dicono
sia mio padre, che rimarrà il mio esempio, la persona che seguirò
tutta la vita.
La
seguirò perché è il mio
eroe.
È
colui che mi ha regalato i fumetti, per farmi capire che nel mondo ci
sono sempre i buoni a salvarti, ma mi ha anche detto che ero
Spiderman per farmi capire che ogni tanto mi devo salvare da solo.
Mi
ha portato in alto, fra le sue braccia per farmi sapere che bisogna
vedere le cose da punti diversi, che da là è più bello osservare
il mondo.
Abbiamo
esultato insieme, a goal e impennate.
Abbiamo
letto milioni di libri e ce li siamo raccontati per sapere il finale.
Abbiamo
litigato per un idea, pianto per un errore, dal quale si poteva
tornare indietro.
Mio
padre non è ricco.
Non
è nemmeno famoso.
Non
fa l’attore o il calciatore.
Mio
padre sporca la tavoletta e allaga il bagno quando fa la doccia.
Mio
padre è come me, in fondo sono suo figlio.
Mio
padre mi incanta quando mi parla della sua infanzia, quando mi dice
delle cose che combinava con i suoi amici , delle cadute in
bicicletta e dei polsi rotti a provare skateboard costruiti da loro.
Mi
racconta dei palloni contro le porte dei garage e delle sgridate
delle vicine.
Mio
padre mi ha insegnato a comportarmi con la gente e ad accettare le
differenze, mi ha insegnato a tenere in mano i coltelli e le
forchette, a cucinare per sopravvivere e mi ha spiegato come girava
il mondo, a modo suo, anche a come amare.
Mio
padre ha la barba nera e un po’ bianca, ha la faccia che punge e
gli occhi che sciolgono.
Mio
padre è il mio migliore amico, con cui condivido i sogni di quando
sarò grande.
È
l’ideatore di favole strane, che raccontava a me e mia sorella
prima di dormire, favole che non avevano mai una fine, che rimanevano
nell’aria, farfugliate tra il sonno e la veglia.
Mio
padre, mi ha fatto il regalo più grande che potessi desiderare: la
Vita.
Mio
padre mi sopporta in tutto quello che dico e che faccio.
Mi
segue ovunque, in ogni dove, tra le mie partite e i sabati passati a
correre in un parco, come avessimo cinque anni.
Mi
ha detto che non importa se sei vestito firmato, anzi, lui non si
veste bene, ma io credo che in questo modo, si riescano a enfatizzare
i valori umani di una persona.
Che
tu puoi avere milioni di euro e nemmeno un momento di vera felicità.
Che
puoi avere due euro ed essere felice così.
Mio
padre ama la musica, in particolare il jazz,
che
è la musica più nera che esista, che i bianchi non possono cantare,
ma solo suonare. E lui la suona con il suo saxofono, a far vibrare i
vetri e gocciolare gli occhi.
Mio
padre io non me lo dimenticherò mai, rimarrà sempre in ogni suo
piccolo gesto e difetto, nella mia memoria.
Con
lui abbiamo fatto tutto e tutto c’è da fare.
Con
lui non ho paura.
E
quando un giorno diventerò padre anch’io, sarò per i miei figli,
quello che lui è stato per me.
Non
è perfetto, tutt’altro, ma cosa vuol dire perfetto?
Non
esiste un modo per essere genitori perfetti, ma esistono milioni di
modi per essere perfetti genitori.
Il
primo di questi è la consapevolezza che tutto ciò che si fa, rimane
indelebile dentro di noi e che bisogna avere cura dei propri ricordi,
perché non tornano più.
Anche
se il tempo passa, la faccia si invecchia, si invertono i ruoli e si
gioca di meno, la vita, in tutte le sue piccole forme, continua a
creare in noi, una sensazione di impotenza e di incredibile felicità.
Ti ho visto, Leo, leggendo di tuo padre.
RispondiEliminaTi ho visto come ti vedevo quando eri piccolo, con i tuoi piedi "da orco" come ti dicevo, ricordi?
Ti vedo nella mia memoria e sentirti così forte e poetico mi commuove.
Perché ci sono persone più grandi di te negli anni che non sanno essere grandi come te nel cuore.
E per quello che vale, tu vivi nel mio come una stella danzante sulle spalle di tuo padre.
Meriti tutto il bene del mondo, perché il tuo cuore lo contiene.
Ti voglio bene,
Francesca.
Sei un Grande nipotino! Vi voglio Bene:-) Zio Dodo
RispondiEliminaLeo .... Mi fai piangere !
RispondiEliminaGrazie Francesca!!!! Luana, grazie! E anche Dodo!!
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