mercoledì 19 giugno 2013

L’ AEREO



Ieri abbiamo trovato un aeroplano alla discarica,  l’abbiamo preso per farlo sistemare. È piccolo, ha due posti. Il nonno di Pietro l’ha sistemato e ce l’ha dato, pronto a volare. Così siamo andati al bunker e abbiamo costruito una pista di lancio.
La pista è stata costruita con del cemento avanzato al muratore, la persona più vicina al bunker (a cinquecento metri). Io sono salito insieme a Simo e via … dopo pochi secondi eccoci a trenta metri da terra. Era bellissimo e abbiamo filmato tutto con la nostra telecamera.
Il resto del gruppo ci seguiva in macchina, "Il grande catorcio acme" così l’abbiamo chiamata. L’aereo aveva la radio e il DJ ha annunciato un cantante, beh anche se non so come sia possibile quella musica era uno sballo, la musica pompata e l’aereo a mille, le nostre risate e i ricordi che ci riempivano la testa. Erano bei ricordi, di felicità, era la canzone a farceli venire in mente. Ormai stavamo sorvolando il mare, c’erano le esultanze della gente, che nei bar di mare esultava per il goal dell’ Italia, quello decisivo, i nostri compagni che ci salutavano e noi che ce ne fregavamo. E quella musica che andava e non si fermava, il vento e il resto. Probabilmente, anzi sicuramente quel momento lì sarà indimenticabile, ricorderò per sempre i sorrisi e le battute. Una volta tornati a terra, ho scoperto il cantante e così abbiamo chiamato l’aereo poi la canzone. È stata la sensazione più bella e pazzesca per me e il mio compare socio. No woman no cry.

Nessun commento:

Posta un commento