domenica 21 luglio 2013

I FUCILI DA CACCIA


Francobollo, è un amante delle armi visto che suo nonno ha un negozio di fucili, quelli rotti dai cacciatori, li abbiamo portati al bunker, erano tre i fucili, e abbiamo deciso che dovevamo andare a caccia. Purtroppo i fucili erano appunto rotti,  li portammo a far riparare dal nonno di Pietro. Intanto Mattia, scaldava sul fuoco dei giovani legni, e gli faceva la punta. Una volta riparati i fucili, comprammo delle cartucce poi cominciammo la parata. Io, Simo e Francobollo, avevamo i fucili in braccio, pronti a sparare. Ci dirigemmo nel bosco, un cinghiale ci attraversò la strada, e noi a corrergli dietro. Io sparai e lo colpii alla gamba, ci avvicinammo per finirlo, ma nessuno di noi ebbe il coraggio, così lo prendemmo con noi e lo portammo al bunker. Ora avevamo un nuovo animale per la fattoria. Per fortuna era solo stato sfiorato, si sarebbe rimesso presto. Aspettammo una settimana, mentre lo curavamo e svezzavamo. Poi facemmo un recinto apposta per lui. Era bellissimo, lo chiamammo Scipati. Era un nome che ci piaceva anche se non aveva un senso. Intanto Mattia era già andato a riportare i fucili. Anche con il cinghiale decidemmo di fare una corrida. Invitammo l’intero paese. Io e Simo eravamo i due cinghialeri. Il cinghiale era pronto a colpire. Noi non lo avremmo ucciso, ma gli avevamo attaccato dei campanellini alle zanne e dovevamo toglierli. Lui ci venne incontro. Io rubai un campanello, mentre Simo venne scaraventato a terra. Io gli corsi incontro e mi sfregiò la gamba, facendomi rotolare. Il cinghiale era arrabbiatissimo e la folla in delirio. Mattia lo stuzzicava con i bastoni, ma sarebbe intervenuto in caso di pericolo. Simo si rialzò e rubò un campanello, vinceva chi ne rubava due. Il cinghiale caricò di nuovo. La folla era davvero impazzita, urlava e si scatenava. Venni colpito di nuovo, ai reni. Il respiro mi mancò e stetti un po’ fermo a terra. Simo corse verso il cinghiale , anche lui venne colpito ai reni e volò via sbattendo a terra violentemente. Ci alzammo tutti e due doloranti. Continuammo comunque e Simo con un atletico salto rubò l'ultimo campanello. Poi  però cadde addosso a me e il cinghiale ci pestò. Uscì dall'arena costruita apposta per le corride e i rodei. Andò in mezzo al pubblico pagante, Mattia e Francobollo, con le lance in mano gli corsero incontro per prenderlo, e insieme ad Aro lo accompagnarono nel suo recinto. Finì con me e Simo sul letto, garzati e feriti, e il pubblico che chiedeva il bis.

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