mercoledì 11 settembre 2013

Il test

Un gruppo scienziati della città decise di fare un test ai Grandi Rega. Ci rinchiusero dentro ad una stanza e noi dovevamo mantenere la calma. Il test sarebbe durato un giorno e loro non potevano aprire la porta se non con il timer che ormai era stato puntato. Dovevamo stare dentro una stanza di gomma per ventiquattro ore, a me pareva una stronzata galattica, ma era il giusto modo per annoiarsi. Matti tirò fuori una pallina dalla tasca e si mise a palleggiare. Io avevo uno yoyo e facevamo a turno ad usarlo. Dopo tre ore di yoyo e palline ci mettemmo a dormire per cinque ore. Al risveglio eravamo troppo annoiati e cominciammo a cercare una via di uscita. Ci arrampicammo sul soffitto per cercare qualcosa, un condotto. Niente. Dopo due ore di tentativi falliti cominciammo a discutere. Smettemmo subito. Cantammo canzoni, facemmo partite di calcio. Ma la noia cominciava a diffondersi. Richi camminando inciampò sulla gamba di Pie sbattendo contro la porta che si aprì. Uscimmo dalla porta e scappammo via. Purtroppo gli scienziati se ne accorsero e saltarono sopra le loro macchine e moto e ci rincorsero. Noi corremmo per un po’ a piedi, poi prendemmo le nostre vespe e via. Scappammo lontano, lontanissimo sempre più in là senza fermarci. Arrivammo al bunker pieni di polvere tranne Pie che era il primo della fila. Per la città ora c’erano i cartelli con la scritta ricercati e le nostre facce. Per un mese abbiamo girato travestiti da cantanti rock.

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