mercoledì 5 febbraio 2014

MONDI PARALLELI 5


Ancora qui, giorno otto.
Ho costruito alcune capanne, mangio con cocco e datteri. Non ci sono animali. Ho paura che sia passato Noè con una barca più grande. Con le piccole dosi di tecnologia e di meccanica che ho imparato, sto costruendo un motore a olio di palma. Questo dovrebbe far andare una zattera o un piccolo aeroplano. Molto più semplice però la zattera. Ho trovato piantato nella sabbia un vecchio quarantacinque giri. “U.S.A for AFRICA”. We are the world si ma adesso, We were the world. Ci sono oggetti e cose varie sparse dappertutto. Non so il motivo. Come se la terra fosse sta scossata violentemente, ribaltata ad alte velocità e poi rimessa a posto. Senza più nessuno. La vita è dura, ma da un lato vivere su un isola sperduta mi piace molto. Voglio ripopolare questo pianeta, lo voglio fare con voi, umani a cui arriveranno queste lettere. Se arriveranno queste lettere. Comunque per mia fortuna a mantenermi calmo qui su quest'isola è il rum di qualche vecchio bar, e il giubox color verde accanto a me

Figiuli 687

Terra

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