martedì 27 maggio 2014

STORIE DI MITI: LENNON


Suonava.
Lui suonava e cantava. Una voce dolce, sottile e fine che ti accarezzava e volava via, diceva parole vere, parole che voleva avverare.
Rimasero solo utopie.
Cantava perché la gente ci credeva, tutti lo facevano con lui, con lui e il suo gruppo.
Non è che fosse l’uomo da seguire … forse era proprio crollato anche lui come tutti in quegli anni.
Ma il fatto che si chiamava John lo salvò.
I capelli e la barba lunghi, i piccoli occhiali tondi che lo caratterizzavano.
Il banjo che cominciò a suonare e la voce con cui  fece volare.
Andava oltre a quello che era lui. Oltre a tutto quello che le persone dicevano. Gli uomini non sono perfetti no … ma le canzoni ti possono far immaginare.
Le foto sono rimaste. Gli amori non se ne sono mai andati. John faceva capire che la vita … che dopo la vita … si poteva immaginare che non esistesse il paradiso.

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