venerdì 13 giugno 2014

STORIE DI MITI: JESSIE...


C'è per chi correre è una punizione, c'è chi correre lo odia.
Ma a parte questi due casi, c'è chi di correre non smetterebbe mai.
C'è chi si fermerà a bere e poi continuerà, chi faticherà ma ci crederà.
Così è già successo.
Erano le olimpiadi del 1936, i tedeschi dovevano, erano costretti, non potevano fare in altro modo, vincere tutto.
Il cancelliere tedesco sedeva nella sua grande tribuna.
"La razza ariana è superiore, vincerà tutte le prove"
La più grande fesseria che sia mai stata detta nella storia dello sport.
C'è la gara. La gara che tutto il mondo aspetta. La finale dei cento metri maschili.
Lo starter ha la pistola in mano. Si sente sicuro, sa che i tedeschi non sbaglieranno, anzi faranno anche il record del mondo.
Si sbaglia invece.
Si comincia e si finisce la gara in dieci secondi.
Hitler guarda chi ha superato il traguardo per primo e vede un tedesco. No, vide male, anzi forse non lo vide neanche.
Il piccolo afroamericano con i denti un po' sporgenti e la statura proprio non nella media ha vinto.
"Come?"
"Ha vinto un americano..."
"No. Non è possibile"
10"2, i secondi che bastano a cominciare un cammino verso la libertà!

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