domenica 22 giugno 2014

BLACK JAZZ FREE ... BILLY

“Billy!”
“Eccomi!” e strizzava l'occhio.
Batteva le mani grandi e gli scappava una risata.
Muoveva il corpo come per ballare e poi si sedeva a tavola.
Billy era un gigante d'uomo senza un pelo sulla faccia. Un signore sulla cinquantina, afroamericano che ogni tanto, nelle occasioni importanti si accendeva un sigaro.
Una di quelle persone con cui parlavi delle intere serate di sport e di basket, che secondo lui era più che uno sport, e una di quelle persone con cui parlavi intere serate di musica.
Se non ne parlavi te la faceva sentire, si perché ogni tanto nelle serate d'estate tirava fuori il suo sax e con la faccia un po' arrossata dal vino e dalle battute si metteva a suonare. Lì diventava serio però, ma lo vedevi dall'espressione delle mani e da quelle degli occhi che si divertiva a suonare.
Per suonare si metteva sempre la sua giacca di camoscio fresca di lavanderia.
Finito di suonare rideva e ti batteva il cinque.
Ogni tanto veniva addirittura chiamato a suonare nelle feste della città e lì con la sua band, tutto elegante profumato di colonia, lì faceva impazzire tutti.
Tra un assolo e l'altro raccontava una barzelletta e tra un pensiero che passava e una vita che finiva si beveva un bicchiere alzando la mano finché Dio lo permetteva per poi riabbassare il bicchiere e far sbattere leggermente il cristallo contro i denti.
Non gli interessavano i soldi e neanche il successo. Ciò che gli fregava nella vita era suonare del Jazz con i Black Jazz Free.


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